mercoledì 2 gennaio 2008

Potenza e sole


Se potesse, o sapesse, la memoria
ripercorrere i sentieri dell'infanzia,
mentre scopre l'anima il dolore e la pena
della solitudine, e s'avvia al pensiero
per differenza e indifferenza.

La neve raggela le vie silenziose
dove radi i ragazzi suonano i campanelli,
fuggono via per desiderio d'avventura e io,
lasciata lì a scontare, che subisco col cuore
dolente e la vergogna e la gogna
dei furbi. Corro corro corro col cuore in gola,
sciando sulle scarpe povere
agli strilli della padrona infuriata
che non ama i ragazzi in cerca d'emozioni.

Nell'ombelico della città cerco tra l'erba
il braccialetto perduto ammirando
il ragazzo che lancia, spio i suoi tremiti
e l'orgoglio che tende il collo e guida il braccio
al lancio da record. Per me. E' qui, invecchiato
tra le mie braccia. Insieme inventandoci
indagini sul tappeto d'erba disfatto dal gelo
e dai piedi rapidi dei calciatori,
senza saperlo intrecciamo ancora i fili
di un amore deciso
senza domande né risposte.

CASA Mostra d’arte contemporanea a cura del LAP Laboratorio di Arte Pubblica e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle arti di Napo...