sabato 5 gennaio 2008

Potenza e velo



Si scopre il Basento dal pietoso velo
che avvolge l'invisibile semicerchio della valle,
e della zona industriale, che occhieggia
dai vicoli visivi tra i palazzi.

Ne immagini da qui gli odori e i fetori
e i residui d'ogni dove in ogni dove,
scampoli di vite destinate a infrangersi
tra le miserie del quotidiano.

Il Basento insegue albe e tramonti
e ascolta il brusio della città che lo stringe
nell'abbraccio schiumoso della sua
modernità di ciottoli e lattine
e buste, ambigue vele al vento, e cuscini
dagli sgraziati profili, scolpiti dalle muffe
e dalla lenta agonia dell'acqua
che s'intorbida in anse ricolme
d'estrema pena.

Il velo attende che si alzi il vento
per visitare ossequioso la città. Il sole
paziente attende che il vento si sospenda
per disegnare ombre sui palazzi
e sui volti scoprire sentimenti,
pentimenti e sgomenti,
gioie, attese, supponenze,
indifferenze, voci pettegole
e solidarietà abbozzate e inchieste
e fermezze e insidie e invidie
e lentezze lente e dolci
istanti d'abbandono, e le stelle,
miracolose ogni notte, si specchiano
a gara nei lampioni distesi
su per i grappoli di case e fratte e boschi.

Anch'io stendo la mano a sollevare
il pudico velo e pietoso,
inclino il capo a baciare il fiume,
così lo sorprendo con la mia audacia.

CASA Mostra d’arte contemporanea a cura del LAP Laboratorio di Arte Pubblica e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle arti di Napo...