mercoledì 30 gennaio 2008

Altalene d'arte

Siamo in Second Life. Mostra di Helissa Halasy.aka Elisa Laraia
L'altalena oscilla al ritmo di un cuore immaginario.
Conosco volti che non si conoscono, né riconoscono.
Oscillo al ritmo dei sogni delle illusioni delle scalate
a verità impossibili. Dirsi come stai, di dove sei,
recitare Whitman, darsi un arrivederci per ingannarsi.
Oscillo dentro la voragine della virtualità, mi annullo,
mi sorprendo ad essere, senza neppure sapere di esistere.

La città è lontana e inessenziale, non so ora se rimpiangerla
o odiarla, così spigolosa, così provinciale, così reale,
ora che dentro un universo di pixel mi inseguo inseguendo
la leggerezza per evaporare e smarrirmi dentro primitive
materie del web, dove invano cercheresti l'eco della paura
e del dolore, del sensodicolpa e del disagiodivivere,
nè potresti mai credere che sia in agguato il male
e che la morte avvinghi all'improvviso l'eterna bellezza
del tuo avatar. Dimentica allora la morte, Azzurra,
e credi, con il poeta, che nulla accadrà finché l'ultimo
pixel, come l'ultimo piccolo germoglio sull'ultimo
albero del mondo, resterà luminosamente vivo.

"Il più piccolo germoglio dimostra che non c'è morte in realtà; /
E che se mai ci fosse porterebbe verso la vita, e non l'aspetta alla fine per fermarla /
E che è cessata nell'attimo in cui la vita è apparsa./
.../ Tutto progredisce e si espande, niente crolla,/
E morire è diverso da quel che ciascuno abbia mai creduto, e più felice."

Walt Whitman


"

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