domenica 23 dicembre 2007

Auguri, Rocco


Stamattina, affacciandomi sul panorama grigio e imperfetto del parcheggio-mercato incompiuto sotto casa, lo sguardo assonnato sul tetto ancora appena imbiancato (un ricordo, la netta bianchezza dei giorni della neve), leggo con stupore un nome diligentemente stampato con misurate orme: Rocco. L'ho immaginato l'uomo che nella solitudine ombrosa della notte ha lasciato la sua anima sul tetto. Godersi la bellezza del proprio nome che prende forma, l'orgoglio di offrire un nome, il proprio, all'alba, al giorno, allo sguardo di uno sconosciuto. Forse uno degli operai che da mesi, anzi anni, vedo affannati o lenti attraversare gli spazi dei miei pensieri. Rocco c'è, da qualche parte in questo quartiere o chissà dove, forse sorriderà pensando a quanti, affacciandosi al mattino, avranno letto il suo nome. Ho pensato, leggendo quel nome, a tutti gli operai che il proprio nome l'hanno visto scritto sugli annunci mortuari in questi ultimi tragici giorni, in Italia e nel mondo. A loro dedico la piccola opera d'arte di Rocco. Buongiorno, Rocco, auguri, dovunque tu sia.

CASA Mostra d’arte contemporanea a cura del LAP Laboratorio di Arte Pubblica e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle arti di Napo...