venerdì 5 aprile 2024

La Giuria della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, di Elisa Laraia

Elisa Laraia
Sta per aprire i battenti la 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, che si svolgerà tra i Giardini e l’Arsenale dal 20 aprile al 24 novembre 2024. Resa nota la Giuria della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, che è composta da Julia Bryan-Wilson (presidente), curatrice americana e professoressa alla Columbia University; Alia Swastika, curatrice e scrittrice indonesiana; Chika Okeke-Agulu, curatore e critico d’arte nigeriano; Elena Crippa, curatrice italiana; María Inés Rodríguez, curatrice franco-colombiana. La nomina della Giuria è stata deliberata dal Cda della Biennale di Venezia su proposta del Curatore Adriano Pedrosa.
Julia Bryan-Wilson - presidente - è docente di arte contemporanea e studi LGBTQ+ alla Columbia University. Tra le sue curatele figurano Cecilia Vicuña: About to Happen (con Andrea Andersson) e Louise Nevelson: Persistence. È autrice di Art Workers: Radical Practice in the Vietnam War Era; Fray: Art and Textile Politics (vincitore dell'ASAP Book Prize, del Frank Jewett Mather Award e del Robert Motherwell Book Award); Louise Nevelson's Sculpture: Drag, Color, Join, Face. Bryan-Wilson è stata Guggenheim Fellow 2019.
Alia Swastika è curatrice, ricercatrice e scrittrice. Negli ultimi dieci anni ha esteso le sue ricerche e la sua pratica curatoriale alla questione e alle prospettive della decolonizzazione e del femminismo. Coinvolta in diversi progetti di decentralizzazione dell'arte, è direttrice della Biennale Jogja Foundation a Yogyakarta, in Indonesia, dove porta avanti ricerche sulle artiste indonesiane durante il Nuovo Ordine e su quelle politiche di genere del regime che hanno influenzato le pratiche artistiche in quel periodo. Fa parte del team curatoriale della Biennale di Sharjah 16 che si terrà nel 2025.
Chika Okeke-Agulu è Direttore del Corso di Studi Africani, Direttore dell'Africa World Initiative e Professore di Arte e Archeologia e di Studi Afroamericani all'Università di Princeton. È Slade Professor of Fine Art all’Università di Oxford (2023) e Fellow della British Academy. Scrive su Nka: Journal of Contemporary African Art ed è autore di El Anatsui. The Reinvention of Sculpture (2022). Okeke-Agulu fa parte del comitato consultivo dello Hyundai Tate Research Centre, Tate Modern.
Elena Crippa è una curatrice italiana che vive e lavora a Londra. Dal 2023 è Head of Exhibitions alla Whitechapel Gallery di Londra. È stata Senior Curator of Modern and Contemporary Art alla Tate Britain, dove ha curato mostre che esploravano le intersezioni transnazionali e transculturali, confrontandosi con l'arte da una prospettiva globale. Tra queste All Too Human (2018), Frank Bowling (2019), Paula Rego (2021) e la commissione Hew Lock: The Procession del 2022.
María Inés Rodríguez (© Portrait: Danh Vo) è una curatrice franco-colombiana, direttrice della Fondazione Walter Leblanc di Bruxelles e direttrice artistica di Tropical Papers. Impegnata nella promozione del dialogo tra la produzione artistica e i contesti storici, politici e sociali a livello locale e globale, è stata direttrice del CAPC Musée d'art Contemporain di Bordeaux, curatrice del MASP di San Paolo in Brasile, curatrice capo del MUAC di Città del Messico, del MUSAC in Spagna e curatrice ospite del Jeu de Paume di Parigi. La Giuria dell’Esposizione Internazionale Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere assegnerà, nel corso di una cerimonia che si terrà a Venezia sabato 20 aprile 2024, il Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale; il Leone d’oro per il miglior partecipante all’Esposizione Internazionale; il Leone d’argento per un promettente giovane partecipante all’Esposizione Internazionale; un massimo di una menzione speciale alle Partecipazioni Nazionali; un massimo di due menzioni speciali alle partecipazioni all’Esposizione Internazionale. Aspettando la 60.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, intendo rinnovare la memoria di alcune opere di grande impatto emotivo e di forte spessore artistico della 59.Esposizione, con le fotografie di Claudia Gambadoro.
Padiglione Lettonia | Melissa Braden e Ingüna Skuja | Selling Water by the River (Il proprio spazio abitativo diventa luogo di dibattito pubblico. La casa delle artiste diviene il padiglione, le stanze sono segnate su una mappa. I circa 300 manufatti in porcellana fanno le stesse funzionalità degli oggetti di uso quotidiano)
Arsenale | Marguerite Humeau | Migrations (El Niño, Kuroshio, La Niña) Sculture biomorfiche di sofisticata sperimentazione tecnica, composte di materiali quali alluminio, sale, rifiuti plastici rinvenuti nell’oceano e alghe.
Padiglione nordico - “The Sámi Pavilion” | Máret Ánne Sara | Gutted - Gávogálši (sculture sospese composte da interiori di renna)
Padiglione nordico - “The Sámi Pavilion” | Paulina Feodoroff | Matriarchy (performance and digital screen installation)
Padiglione Stati Uniti - “Sovereignty” | Simone Leigh | Sentinel “Essere sovrani non significa essere soggetti all’autorità di un altro, ai desideri di un altro o allo sguardo di un altro, ma piuttosto essere autori della propria storia”
Padiglione Stati Uniti - “Sovereignty” | Simone Leigh | Satellite

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