sabato 19 gennaio 2008

Potenza e l'orizzonte breve

L'altro mio orizzonte verso il cielo si restringe
sullo skyline di cemento spocchioso annicinquanta,
e si squadra all'abbassarsi dello sguardo
nel cortile del palazzo-villaggio in cui vivo,
dove viaggiare è un obbligo della mente per rischio
blackout, altrimenti. Seguo le voci dei bambini
nei loro giochi complici di distrazioni scolastiche,
degli adulti sgarbati, stretti negli affari quotidiani,
dei vecchi dal passo lento al ritmo picchettante del bastone.

Le comari col rosario delle chiacchiere cattive
per tradizione, i clienti frettolosi, le ragazze tirate,
le beghine rinsecchite dai digiuni di bontà, lo psicologo
dallo sguardo perso dietro le ansie dei suoi pazienti
persi dietro le proprie ansie, i ragazzi col pallone incollato
ai piedi dalle norme condominiali, i balconi con i gerani
educati e gli oleandri addomesticati, i cani abbaianti
ai visitatori con il punto interrogativo sulla fronte, i colombi
gorgoglianti d'amori e briciole, i panni animati dal vento,
gli addetti all'ascensore al portone all'impianto elettrico
alla caldaia difettosa in pieno gelo, la portinaia dolente
dei suoi dolori e ciarliera per mestiere, mentre appronta
il caffè per le solitarie cariatidi della guardiola.

Il palazzo-villaggio si sveglia al mattino tra un'idea di sole
e l'ombra quieta della notte trattenuta dagli spigoli del cortile.
Lì si trattiene anche la mia anima di viaggiatrice
mentale prima di rotolarsi giù per la discesa che porta
al Basento lucido di ciottoli all'alba e inerpicarsi oltre
oltre l'Appennino fino al mare, che pare possa svelarsi con il sole.

CASA Mostra d’arte contemporanea a cura del LAP Laboratorio di Arte Pubblica e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle arti di Napo...