sabato 1 marzo 2008

Con lo sguardo sul lago

Ho cercato di ripescare le parole, e gli echi almeno
delle parole, dentro il palmo della terra, umido
d'acqua, ed vi ho trovato, insieme, la voce ruvida di un altro
che mi ribalta contro il suo buio, più spesso del mio,
più totale e reale. Io che invoco una voce inesilita
dal silenzio e per avventura trovo una voce che mi grida
contro "testa di capra". Io, cuore di burro, anima di nuvole,
siero del cielo, leggera come l'erba che il vento
diffonde in coriandoli d'inverno sui campi
e i tetti e le strade distratte. Io che chiedo il dialogo
e scopro che il dialogo può fare male più del silenzio.

2 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Lo vedo, lo vedo il lago. Io quando mi affaccio posso vedere solo un bel muro alto e recintato da un pericolosissimo filo spinato, qualche torretta e poveri cristi con il fucile in mano pronti a sperare che qualcuno tenti la fuga. Sperano di rompere la loro squallida monotonia.
La mia finestrella è posizionata in un modo che ti permette di vedere solo il muro, il cielo non appare! Per questo sogno sempre il cielo di notte, quello stellato!
Bella foto e belle parole.
Ciao testa di capra!
http://incarcerato.blogspot.com/

Lorenza Colicigno ha detto...

Grazie per il testa di capra, forse me lo merito. Saluti, Lorenza

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