
ancora pensieri di noi per noi, ancora illusioni,
e speranze e progetti e una gioia sottile,
come di chi si scopre e si riconosce viva.
A te le mie mimose, sconosciuta amica,
dalla mia debolezza alla tua forza, dalla tua saggezza
africana alla mia frivolezza europea.
Donne bruciate dal lavoro, comunque, donne
bruciate dal sole, donne bruciate dai troppi ruoli,
per cento anni ancora mimose e diritti.
E un sorriso da sorella a sorella. Per sempre.
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