lunedì 26 gennaio 2009

Congedo

Per Elio Urbano

Quando se ne va un uomo,
un militante, un giusto,

uno che ti ha sorriso sempre,
senza neppure chiedere il tuo
sorriso, e lo rivedi nella memoria
indignato per i diritti,
per i diritti negati, e per i doveri,
per i doveri dimenticati,
allora le parole affiorano
dolenti, e insieme dense
di pensieri e affetti.

Elio si chiama, questo eroe
quotidiano delle grigie giornate
in cui anche solo a pensarlo
un sorriso, e un'azione piccola,
ma caparbia e solidale e utile,
ti consegnano domande severe
sul mondo che cambia,
e un interrogativo nei suoi occhi,
appena segnati dalle lacrime
del corpo e dell'anima
nelle ore vuote dell'ospedale,
ti affida un grumo, un nodo
di coraggio e di speranza.

Elio, il compagno, il militante,
il combattente per le ragioni
degli altri, ora compagno
delle memorie buone, quelle
da conservare come miracoli
del nostro tempo arido.

Addio, Elio, addio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ci sono persone che hanno nutrito la nostra vita, non solo i nostri pensieri, che ci mancano subito,quando ci lasciano.Sono le stesse persone che ci troviamo crescere dentro:immediatamente, e non lasciamo più, fino a che anche noi non lasciamo questa vita. Oggi è difficile trovare il volto di qualcuno che perduri nel tuo viso, ciò che vedi-amo dell'altro o nell'altro è così momentaneo, lieve, sottile, che un nulla lo dilegua e non ritroviamo nemmeno una leggerissima traccia.Tutto si fa passato ed è subito rimosso.
Grazie per questa riflessione.ferni

Lorenza Colicigno ha detto...

Grazie a te. Le tue riflessioni mi convincono ancora di più che è importante conservare nella memoria quei dialoghi minimi tra persone che l'occasione, o la consuetudine, costruisce; su questi può davvero fondarsi un intero mondo di valori altrimenti indebolito dalla superficialità del nostro tempo. Grazie, ferni.

Anonimo ha detto...

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