sabato 7 febbraio 2009

C'è una sapienza che nasce dal dolore

C'è una sapienza che nasce dal dolore
di piaghe d'altri, e cresce
fino a farsi grido che lacera
nel terrore dell'impotenza,
come una sola voce, magma iridescente
d'echi di grida senza pause e fine,
grido essa stessa, che ritorce l'anima, toglie
il respiro, sceglie il silenzio, a volte,
come estrema difesa della propria piaga,
ma quando si fa denuncia assale
il mondo e lo scuote dalle fondamenta
e lo rivolta contro.

E' la donna lapidata che grida
al lancio della pietra
assassina, è la bambina dagli occhi
sbarrati che raccoglie
le macerie del suo sesso.

E' la donna cavalcata dal bruto
incitato dal mucchio, è il ragazzo
che assiste allo stupro della sua
donna dal sepolcro dell'anima.

E' il cane sventrato al servizio
di una scienza impietosa, è il nero
che un medico ligio a una legge
senza dignità denuncia a uno Stato
senza dignità, è la prostituta
che paga la tassa al pappone e allo Stato.

E' il figlio che sceglie la morte,
documento d'agonia lasciato
per punire la casa e il mondo.

E' il padre che chiede dignità
per la figlia, fragile vegetale amato
e difeso fino al diritto a morire.

E' il fedele deluso da una chiesa
che inciampa nella sua debolezza,
una chiesa che tollera negazioni, mentre
abbandona gli immigrati aggrediti
da decreti e ronde, per vendersi
il fumo della difesa di una non-vita.

E' il rifugiato politico abbandonato
lì dove cercava la dignità di cittadino,
è il cittadino, precario perenne,
tradito nella sua terra, lasciato marcire
nella insicurezza dell'oggi,
nella impossibilità di un domani.


E' l'universo dei deboli, dei sofferenti,
degli abbandonati, burlati dal destino
e dai decreti dei governi, universo che grida,
impari vittima, contro l'universo
dei prepotenti autorizzati, dei violenti
strapagati, degli sparati bianchi da cerimonia
esibiti nell'occasione della vendita
dei corpi e delle anime
degli onesti e delle braccia spezzate
della democrazia e della libertà.

3 commenti:

NewVagabond ha detto...

Questa l'ho letta...ed è molto bella.

Lorenza Colicigno ha detto...

Grazie, Antonio, a presto.

Maurizio Spagna ha detto...

Lacrime spioventi

…La biologia del poeta
Una donna affretta lo sfarzo di un pianto,
un grido è gioia
con la sua verità feconda…

L’embrione sale nell’infanzia
Il celeste divide le acque celesti
La rosa s’annida in boccioli rosei
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

La camera s’indossa e si fascia
Di briose promesse in calze
La camera s’allatta di succhi scrosci
Coperta fra un groviglio goduto
Innocente
Nascente
E rinascente
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

Acquosità per la natura
Creature in bellezza e gioventù-

La camera si prepara allo sciame
Affollato da una larga cupola prolifica
E vellutata in uno stretto rifugio di donna
La breccia scura di una forza immacolata
Scende nella notte e afferra il miele…
Fatidico
Sono lacrime
Lacrime spioventi
Coppe spumose
Soffici e mordenti-

L’embrione esce dall’infanzia
Cade
Si muove del suo gambo
E sgamba tra i cespugli soffici e mordenti
Con gambi di piccioli scompigliati
Cresciuti…
Da un dono di donna-

Acquosità tra le nuvole
Per creature d’organismi viventi-

-Alle magnifiche donne in attesa di un figlio della speranza-


Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

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