giovedì 20 agosto 2009

Inconsapevolezza dei diritti (da Luisa Brigatti)

Diffusa inconsapevolezza delle leggi in materia di uguaglianza

· Il 53% delle potenziali vittime di molestie e discriminazioni non conosce i propri diritti

Roma, 5 Agosto 2009 – Secondo un recente sondaggio dell’Eurobarometro, il 53% degli intervistati ha affermato di non conoscere i propri diritti qualora fosse vittima di molestie o discriminazioni. Al fine di garantire la salvaguardia di tali diritti, la Commissione europea ha definito in dettaglio il quadro normativo in materia di lotta alle discriminazioni ed ha creato una rete europea di organismi nazionali per la parità, quale ausilio per chi necessiti di assistenza in merito. Inoltre, per promuovere i vantaggi di una società diversa e combattere la discriminazione, la Commissione europea sta attualmente conducendo la campagna di sensibilizzazione “Sì alle diversità. No alle discriminazioni” ( “For Diversity. Against Discrimination.”).


Sondaggio dell’Eurobarometro – Fatti chiave
Secondo quanto emerso da un recente sondaggio dell’Eurobarometro, la forma di discriminazione più diffusa nell’Unione europea è quella basata sull’origine etnica (62%), seguita dalla discriminazione fondata sull’orientamento sessuale (51%) e sulla disabilità (45%). Dal sondaggio si evince anche che l’idea di avere come vicino un appartenente ai principali gruppi minoritari non preoccupa affatto gli europei. Tuttavia, un quarto di loro si sentirebbe a disagio se avesse un vicino Rom, rispetto ad appena il 6% di cittadini che hanno fornito la medesima risposta per un vicino non Rom ma di origine etnica diversa dalla propria. Inoltre, il 15% degli intervistati ha affermato di avere subìto delle discriminazioni nei 12 mesi antecedenti al sondaggio, mentre il 29% sostiene di essere stato testimone di episodi di discriminazione perpetrati contro qualcun altro nello stesso periodo. È interessante notare come la discriminazione nel suo complesso sia considerata in calo, sebbene ad un ritmo non elevatissimo.

Organismi nazionali per la parità

Per garantire un’attuazione corretta ed efficace della legislazione dell’UE vigente in materia, sono stati istituiti in tutti gli Stati membri degli organismi per la parità, tesi a promuovere l’uguaglianza e a


combattere la discriminazione negli ambiti disciplinati dalle direttive dell’Unione sulla parità di trattamento. In modo indipendente, questi organismi forniscono diversi servizi, tra cui l’assistenza alle vittime di una discriminazione, la conduzione di indagini sulla discriminazione, la pubblicazione di relazioni e la formulazione di raccomandazioni.


La campagna “Sì alle diversità. No alle discriminazioni.” (“For Diversity. Against Discrimination.”)

Lanciata nel 2003 dalla Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e le Pari Opportunità della Commissione europea, la campagna informativa “Sì alle diversità. No alle discriminazioni.” (“For Diversity. Against Discrimination.”) intende informare i cittadini europei dei loro diritti e responsabilità nell’ambito della legislazione dell’UE.
Organizzata in tutti e 27 gli Stati Membri dell’Unione, la campagna mira a sensibilizzare in merito alla discriminazione e ad informare sulla legislazione esistente per combatterla, nonché a sottolineare i vantaggi della diversità sul posto di lavoro e per la società in genere. Si propone di combattere qualsiasi forma di discriminazione basata sull’origine etnica o razziale di un individuo, in ogni ambito della vita, e qualsiasi discriminazione sul posto di lavoro fondata su età, disabilità, orientamento sessuale, religione o convinzioni personali.
Per attuare adeguatamente la campagna a livello nazionale, sono stati istituiti dei gruppi di lavoro nazionali che raggruppano esperti in materia di discriminazione provenienti da diversi settori e organizzazioni in tutti e 27 gli Stati membri dell’UE. Riunendo i rappresentanti di ONG, organizzazioni imprenditoriali, associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, sindacati e ministeri nazionali, la campagna si avvale delle competenze di numerosi esperti comunitari.



In Italia l’organismo per la parità è L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ( UNAR) che ha la funzione di garantire, in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità, l'effettività del principio di parità di trattamento fra le persone, di vigilare sull'operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni e di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l'origine etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso.



Tra i Membri del Gruppo Nazionale di Lavoro per l’Italia figurano: Dipartimento per le Pari opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri, UNAR, Associazione Ventitré, ArciLesbica, CGIL, FCEI, SOS Razzismo, UIL, UIS Unione Italiana Solidarietà, UCOII.

Maggiori informazioni sulla Campagna durante il workshop “Diversità in crisi” a settembre a Roma e in occasione della mostra-evento “Guardiamo in faccia la violenza” a ottobre a Lecce.

La Campagna “For Diversity. Against Discrimination” - Dal 2003, la Direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità della Commissione europea conduce una campagna informativa paneuropea sulla lotta alla discriminazione per motivi di origine etnica, religione o credo, età, disabilità ed orientamento sessuale. La campagna “Sì alle diversità. No alle discriminazioni.” informa i cittadini in merito ai loro diritti secondo quanto disposto dalla normativa anti-discriminazione dell'Unione europea, promuove i vantaggi della diversità sul posto di lavoro e indica le organizzazioni cui le vittime di discriminazione possono rivolgersi. Per essere efficace in tutti i 27 Stati membri dell’UE, la campagna è coordinata attraverso una struttura omogenea di Gruppi di Lavoro Nazionali, che riuniscono esperti di discriminazione di diversi settori e organizzazioni, provenienti principalmente da ONG, sindacati, organismi per la parità ed enti governativi. Molte delle attività della campagna sono organizzate a livello nazionale e locale in ogni Stato membro dell'UE, con il supporto centrale dell'Unione. Tra esse figurano partnership con eventi nazionali, rapporti con i media, produzione e distribuzione di materiale sulla campagna in 23 lingue, organizzazione di un premio giornalistico e il sito web: www.stop-discrimination.info.

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