sabato 20 marzo 2010

Per Elisa



Insieme per ricordarla e per invocare, per pretendere la verità sulla sua morte. E' stata un'esperienza di emozioni forti la marcia per Elisa Claps a Potenza. Un fiume di persone ha accompagnato i fratelli e la madre di Elisa Claps da Piazza Don Bosco a Via Pretoria, il centro della Città, a pochi passi dal luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza potentina, scomparsa nel 1993, ritrovato nei giorni scorsi dopo 17 anni, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità.



La marcia, organizzata da Don Marcello Cozzi di Libera, in occasione della giornata della memoria delle vittime della mafia, è stata scandita dai nomi delle vittime, con un ritmo incalzante, che ha accompagnato le riflessioni di tutti i partecipanti, in una sintesi tra il dolore delle vittime della mafia e delle loro famiglie e quello della famiglia di Elisa Claps, vittima di troppe superficialità nelle prime indagini e di una presunzione di innocenza per ambienti e persone "garantite" dal buon nome, a prescindere.


Ora non resta che aspettare che le indagini conducano a quella verità attesa da 17 anni, attesa senza paura e senza mai arrendersi.
La città di Potenza ha per 17 anni altalenato tra indifferenza e impegno civile, tra illazioni sulla famiglia e sostegno alla famiglia, tra superficiale dimenticanza e ricordo tenace di ELisa.




Le parole dei fratelli di Elisa, Luciano e Gildo, e della loro coraggiosa madre, Filomena Iemma, il ricordo della sorellina ritrovata, la volontà di verità gridata contro ogni ostacolo, senza paura e senza riserve, sono impressi nelle nostre coscienze.



La verità su Elisa, ora, è la città tutta che l'aspetta. E nella città c'è chi sa la verità sulla morte di Elisa, a chi sa qualcosa che possa fare luce su questo terribile delitto, la famiglia di Elisa e la cittadinanza gridano di dire la verità, perché seppellire Elisa non significhi seppellire anche la coscienza di una intera comunità.



Elisa era un'adolescente quando è scomparsa, un'adolescente vittima della violenza di una società che non riesce a tutelare le donne, nonostante vi sia ormai una legislazione sempre più attenta a tutelarle, questo perché è nella coscienza profonda di una società ancora essenzialmente maschile e maschilista che non c'è rispetto per chi è più debole.

Potremo forse smentire questa lettura imposta da tanta, troppa cronaca quotidiana di violenza contro le donne, giungendo alla verità e alla giustizia per Elisa.

E' una richiesta ovvia questa, dovrebbe esserlo, ma il lungo calvario di Elisa e della sua famiglia ci dice che ciò che dovrebbe essere normale, si configura troppo spesso come un obiettivo irraggiungibile. Noi speriamo con Elisa e con la sua famiglia che il giorno della verità e della giustizia giunga e giunga al più presto.

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Poesia e musica. La mia poesia "Amo la pace" musicata con AI da Velasquez Bonetto alias Laszlo Ordogh

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