lunedì 21 marzo 2011

Primavera

Questa primavera gelata dalla neve
dispersa sui monti,
dalla guerra giocata nei cieli
senza rondini,


questa primavera di luce possibile
o impossibile, tra riflessi
di tzunami passati e presenti e radiazioni
presenti e future.


Cupo rantola il cielo, tempestoso il mare
travolge residui di certezze
e simulacri di sicurezze tecnologiche,
e orgoglio di popoli.


Chi canterà la primavera dei fiori
ciarliera d'echi di cori aerei
tra i rami d'oleandri che azzardano il verde
tra i secchi reperti dei geranei.


Ho troppo dolore dentro, e sgomento
negli occhi che affrontano
lo schiaffo del vento dell'aereo
lanciato contro.


Il calore della coscienza che difende
la libertà, nel dovere giusto
dei patti saldati sulle macerie d'altre guerre,
s'intiepidisce al gelo della morte
possibile d'inermi esclusi dalla storia.
Comunque.

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