La nebbia ricopre d'uniforme velo
questi grumi di case lasciate
crescere al sole al vento alla pioggia
dalla legge del cemento, e della casa
come diritto inviolabile.
Mi ci immergo come nel mare dell'abbandono
del silenzio dell'irresponsabilità
dell'indifferenza. Seguo lo schema
consueto. La città intanto freme
di desideri e sogni, come ogni città
dell'universo. Piegata dalla necessità
tace. Spinta dall'utopia preme contro
le strette mura d'Appennino.
La nebbia si solleva come per incanto.
Un gesto di saluto dall'alta cima
di palazzo Tolla, di un comignolo
fumoso, pennacchio sbandierato
al vento del benessere, mentre
si spegne un cuore gelato dal silenzio.
Un luogo questo, per la scrittura e la lettura, creato da "paroladidonna" con un'ottica di genere, ma aperto a tutti. L'obiettivo è la creazione di uno spazio collettivo tra vita, informazione e letteratura
lunedì 21 novembre 2011
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https://www.facebook.com/share/p/U9boS1kNavGughEY/ Buon ascolto!
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