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Ricostruzione di un ambiente del palazzo principesco in cui visse la "principessa di Vaglio" |
Strade che ricordano donne, come a
Potenza Laura Battista, Luisa Sanfelice, Ondina Valla, Isabella Morra
e Anna Maria Ortese, rappresentano un importante strumento educativo,
il nome di una strada, infatti, entra nella quotidianità dei
cittadini con discrezione o in modo incisivo, a seconda dell'uso che
di quella strada si fa, casuale, occasionale o costante. Se si fa una
proporzione tra le tante strade della città e le cinque dedicate
alle donne citate, non sfugge a nessuno quanto irrilevante sia questo
numero. Come reagisce, consapevolmente o meno, la mentalità
collettiva di fronte alla scarsità di strade intitolate a donne? Tre
gli atteggiamenti, in genere: il primo è di indifferenza, il secondo
convinto che non vi siano donne di tale rilievo da intestare loro
delle strade, il terzo indignato per lo scarso rilievo che la
società contemporanea, nonostante la generale presa d'atto,
evidentemente d'atto più che di coscienza, della “parità” tra
uomo e donna, continua a considerare “un caso” l'intitolazione di
una strada a una donna. In ogni caso si evidenzia che le donne non
hanno ancora abbastanza potere lì dove si decidono i nomi delle
strade, nelle amministrazioni locali che sono ovviamente specchio
delle comunità. E' dalla volontà di invertire la tendenza generale,
che è nato il gruppo di Toponomastica femminile, ideato dalla
professoressa Maria Pia Ercolini, da molti anni attiva a livello
nazionale nella diffusione della parità nella Toponomastica, gruppo
cui Telefono Donna con la sua Presidente Cinzia Marroccoli ha subito
aderito, divenendone referente per la Basilicata, con l'intento di
mettere in pratica l'idea di intitolare strade a donne di rilievo, in
base alla considerazione che sono tante, basta studiare solo un po' o
ripensare con sguardo di donna la comunità in cui si vive. E',
dunque, in questa logica che già tra anni fa Telefono Donna propose
con il Comune di Potenza una consultazione popolare online su nomi di
donne cui intestare strade del capoluogo e che quest'anno per il 25
novembre, giornata internazionale per la eliminazione della violenza
sulle donne, ha riproposto l'idea con l'evento “Le strade delle
donne | le voci e i volti delle donne della Città”, in cui sono
state proposte alcune candidature, solo indicative, perché, come si
diceva, basta studiare un po' per vedere affollarsi all'orizzonte
della Toponomastica tanti nomi importanti di donne meritevoli di
memoria. Telefono Donna ha proposto quattro intitolazioni, la
“Principessa di Vaglio”, le Clarisse di San Luca, Carolina Addone
Pomarici, Ester Scardaccione, sottoponendo la sua proposta alla
cittadinanza attraverso i Laboratori Urbani del LAP Laboratorio
permanente di Arte Pubblica, che ha incontrato donne e uomini nelle
scuole, nelle sedi accociative, nelle piazze e nelle strade di
Potenza, chiedendo di esprimere un parere sui nomi proposti e di fare
altre proposte, la sintesi un video, regia di Elisa Laraia, Art
Director LAP, che è stato proposto nel museo Archeologico
Adamesteanu. La “Principessa di Vaglio”, la
cui tomba con gli arredi funerari è conservata nel Museo
Adamenteanu, è una bambina sepolta con gli onori di una principessa,
che ci parla di una società antichissima in cui le donne avevano un
posto di rilievo, sia nelle cariche pubbliche che nell'imprenditoria.
L'idea di intitolare una strada alle Clarisse di San Luca è nata
dalla constatazione che esiste a Potenza una strada intitolata ai
Sacerdoti liberali, mentre nessuna strada ricorda il ruolo che le
Clarisse ebbero il 18 agosto 1860, quando parteciparono a sovvertire
l'ordine borbonico, issando per prime il vessillo italiano dal tetto
del convento e offrirono ai patrioti le loro riserve di legna per
contribuire a costruire barricate con cui difendere la città di
Potenza. Carolina Addone Pomarici è forse quella che meglio
corrisponde al ruolo che, a sentire i ragazzi della scuola media
dell'I.C. Torraca – Bonventura, molti vorrebbero vedere
valorizzato, quello delle madri, delle nonne, delle donne della casa,
insomma, che incidono profondamente nella formazione dei loro figli e
nipoti. Carolina Addone Pomarici, infatti, ha rappresentato la donna
che educa, trasmettendoli di generazione in generazione, ai valori
della libertà, che indirizza i figli e il marito verso quei valori e
con loro collabora nel compiere azioni di grande rilievo culturale e
politico, che segna dunque la storia con quegli eroici piccoli passi
quotidiani, su cui essa si costruisce. Ester Scardaccione, impegnata
nella società come modello della donna contemporanea, affermata avvocata
divorzista, attiva Presidente della Commissione Pari Opportunità,
sempre presente nella vita della città, e non solo, nella difesa
delle donne e nella promozione di una cultura non sessista. Un
modello che si sente con forza ancora oggi nella memoria di tante
donne e che è giusto non affievolisca. Ester Scardaccione, cui è
intitolata la Casa per donne maltrattate gestita da Telefono Donna,
ha indicato una nuova strada alle donne lucane, ed è giusto che una
nuova strada nel capoluogo ne rafforzi e conservi la memoria.
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Carolina, educatrice dei valori della libertà |
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L'iconografia delle Clarisse |
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