Intervista a Licu Rau aka Raffaele Macis, owner di Craft World
di Lorenza Colicigno
Licu Rau aka Raffaele Macis, vuoi raccontarci le motivazioni, i tempi e i modi della tua scelta di dare vita alla grid Craft, luogo di avventure parallele a quelle della vita reale, un “friend world”. Come definiresti l’identità della tua Grid? E quale è stata la motivazione che ha fatto prevalere questa scelta?
L’incrocio di varie esperienze e passioni personali sta alla base
delle scelte che compiamo. Nel mio caso io
di base sono un grafico e anche appassionato di informatica e di Linux
sin dal 1996; da allora ho sempre gestito io i server con i miei siti e la
posta e con i siti dei clienti che avevo allora (oggi non faccio più siti web
se non in casi speciali). Nel 2007 ci fu il boom di SecondLife, ne parlavano i
maggiori quotidiani e molte aziende decisero di mettere anche lì una loro sede.
Incuriosito entrai anche io e passai del tempo a esplorare questa nuova realtà
‘virtuale’. Due cose mi entusiasmarono in particolare: la prima
l’internazionalità dell’ambiente in cui era possibile incrociare avatar da
tutto il mondo, la seconda la varietà dei contenuti creati dagli utenti; c’era
di tutto: case automobilistiche, banche, università, istituti di ricerca,
quartieri ‘residenziali’, quartieri a luci rosse e ogni altra cosa
immaginabile. Il tutto era ancora in uno stato ‘embrionale’, sperimentale.
Infatti di lì a poco solo alcune esperienze trovarono una via per evolversi
mentre altre finirono per ridimensionarsi fino a sparire. Questo forse per gli
stessi motivi per cui anche io, dopo circa un anno, abbandonai SecondLife:
all’utente medio che non fosse interessato alle serate danzanti e a raccogliere
Linden andando in giro qua e là sarebbero serviti troppi soldi per mettere su
un progetto peraltro del tutto sperimentale (per fare un esempio: al tempo
nessuna scuola spendeva 300 o 400 euro al mese per mettere su un progetto in
cui era tutto da costruire e di cui si sarebbero visti, forse, i frutti dopo
qualche anno di lavoro).
Stetti lontano da SecondLife oltre un anno, finché non feci da guida a un amico
che entrò lì per la prima volta. L’interesse per le potenzialità inespresse dal
mondo virtuale si riaccese e poco dopo incontrai OpenSimulator, un software
free capace di creare un mondo simile a SecondLife usando il suo stesso viewer.
Non avendo difficoltà a gestire un server Linux, misi su la mia prima regione
in OSGrid (si chiamava Constable, in onore del pittore, se non ricordo male).
In OSGrid imparai a visitare altre grid del tempo e alla fine approdai a
Cyberlandia ‘Metaverso Italiano 3D’, gestita da Carlos Roundel.
Spostai la mia regione lì, chiamandola Opera (inteso come creatività e lavoro).
Scoprii presto che Carlos Roundel era Gino Flore, una persona che avevo
conosciuto una ventina di anni prima. Gino si trovava in difficoltà nel gestire
la grid, alle ottime capacità tecniche non poteva abbinare del tempo per
gestire i rapporti con gli utenti. Cercò di dare una forma diversa alla grid,
creando una sorta di federazione di piccole grid ‘standalone’ (grid che
lavorano su un server unico e che possono reggere al massimo poche decine di
regioni) con una serie di servizi in comune. In quel contesto le nove regioni
che avevo a quel tempo le organizzai come grid Robust, una grid modulare,
capace di espandersi su più server come le principali grandi grid. È così che
il 27 gennaio 2010 nacque Craft. Il nome deriva dalla migliore traduzione
inglese che ho trovato del nome della mia regione Opera (regione ancora in
costruzione da quasi 13 anni).
Fondamentale nel gettare le fondamenta di Craft è stato l’apporto di Tao Quan,
una signora britannica un po’ inglese, un po’ scozzese e un po’ geordie, che ha
vissuto la maggior parte della sua vita in Germania e che ora sta negli Stati
Uniti.
I primi quattro ‘cittadini’ di Craft furono Tao Quan, Tosha Tyran (mezzo
tedesca e mezzo catalana) e Lumiere Noire, americano e già costruttore della Ivory Tower in
SecondLife, ed io. Il caro Lumiere è purtroppo deceduto qualche anno fa.
Da queste premesse e dalle cose interessanti viste in SecondLife scaturirono i
principi fondanti di Craft ancora appartenente alla federazione di Cyberlandia:
un mondo inclusivo, senza etichette, non nazionale e non dedicato a una cosa in
particolare in cui intrattenimento, educazione e arte potessero svilupparsi
senza confini. L’esperienza di SecondLife, in cui i costi frenavano la
sperimentazione, posero altri principi: condivisione, assenza di valuta, bassi
costi per le regioni. Su questi principi hanno potuto svilupparsi presto le esperienze
del Museo del Metaverso e di Edu3d. Quest’ultimo gruppo didattico in particolare
nel giro di pochi anni poté creare strumenti che poi hanno portato il sistema
fuori dalla sperimentazione fino ad un utilizzo reale nella didattica. Si può
dire che le esperienze di edMondo, la grid di INDIRE, e di Craft hanno posto le
basi per la didattica nei mondi virtuali almeno in Italia.
Passarono due o tre mesi e Gino prese la decisione di gettare la spugna. Ci
incontrammo a primavera e in una lunga passeggiata nella spiaggia del Poetto a
Cagliari, mi disse della sua volontà di chiudere Cyberlandia e di consegnarmene
l’eredità. A quel punto tutti gli utenti e le regioni che facevano parte della
federazione, si unirono a Craft che in breve, anche sui viewer, prese il posto
di Cyberlandia. Tuttavia stavolta non si trattava più di un ‘Metaverso Italiano
3D’ ma di un mondo basato sull’inclusività, la non nazionalità e la
condivisione.
(Mi preme rimarcare qui che la condivisione in Craft non è mai stato un obbligo
per nessuno ma un valore condiviso da molti e necessario per il primo sviluppo
della grid).
I "luoghi del cuore" di Licu Rau che segnano la sua storia di owner di Craft World
Agra, primo punto d'arrivo e di aggregazione di Craft World
Opera, la regione originaria e da sempre incompiuta
Quali sono le maggiori difficoltà nella gestione di una Grid Opensim, che è bene ricordarlo è un ambiente opensource?
Ci sono due tipi di difficoltà: tecniche, dovute ai numerosi bug che
comunque questo software si porta appresso, e concettuali, dovute al fatto che
si è ricreato, soprattutto nella gestione centralizzata degli inventari, un
modello che andava bene per una società che gestiva in esclusiva un software
proprietario che necessariamente doveva essere centralizzato, ma che meno si
adatta a un software libero che dovrebbe avere una struttura distribuita.
Questo dà luogo alla gestione di un enorme database centralizzato (diversi
terabyte di dati) con tutte le conseguenze tecniche e legali che la gestione di
una tale mole di dati, in alcuni casi con potenziali contenuti sensibili,
comporta.
Ai numerosi bug invece si fa fronte trovando soluzioni volta per volta, magari
facendo piccole modifiche al codice o ‘indovinando’ la migliore configurazione
in base al tipo di server in cui il software gira. Per fare una metafora, è
come far correre in perfetto equilibrio una bicicletta con le ruote storte.
Hai offerto una sede a 2Lei, dando la possibilità a un gruppo di avatar/persone di esprimere le proprie idee ed emozioni in occasione del mese di iniziative dedicate alla Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Quale la motivazione di questa scelta?
Craft, nel limite delle proprie risorse, ha sempre sponsorizzato
progetti capaci di coinvolgere le persone, a prescindere dal campo specifico
del progetto stesso. In questo caso, per un progetto di crescita sociale e di
forte attualità, teso a far prendere coscienza di un tipo di violenza che
colpisce brutalmente molte donne per mano di molti uomini, teso alla fine a
porre le basi per un mondo migliore, vi era un di più che non poteva essere ignorato.
Il gruppo di 2Lei in Craft World, di cui io stessa ho fatto parte, si è comportato e sentito come una vera comunità impegnata in una causa importante. Che valutazione dai, in relazione alla Grid, di questo progetto che ha visto un gruppo di persone ogni sera per circa un mese impegnato in iniziative di carattere artistico-letterario, con risvolti decisamente sociali?
Non ho potuto partecipare, per ragioni personali, alle numerose
iniziative che sono state organizzate dal gruppo 2Lei. Le poche cose che ho
potuto recepire mi parlano di un lavoro di qualità e di una squadra di eccellenza e quindi di un
gruppo con la capacità di catalizzare le migliori intelligenze che ruotano
attorno ai mondi virtuali. Auguro a questo gruppo di trovare la capacità di
esprimersi, su questi argomenti ma anche su altri temi sociali, più volte
all’anno e non solo nelle ricorrenze ‘ufficiali’.
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