Un luogo questo, per la scrittura e la lettura, creato da "paroladidonna" con un'ottica di genere, ma aperto a tutti. L'obiettivo è la creazione di uno spazio collettivo tra vita, informazione e letteratura
domenica 12 febbraio 2023
6 febbraio – Inizia il Festival di Sanremo e diventa #MetaSanremo su Spatial
Si è concluso il Festival di Sanremo in modo davvero prevedibile, con Marco Mengoni, un Marco Mengoni in lacrime, non il solo a fare i conti su quel palcoscenico con le problematiche della vita nel dietro e dopo scena. Gli occhi di Mengoni neppure celano la sua fragilità di persona che nello stesso tempo cerca e subisce lo stress del palcoscenico, del successo mai pari alle aspettative, di una solitudine che si acuisce proprio mentre si è tra la gente e che tace solo quando il proprio grido interiore si fa musica e canto. Credo che questa edizione di Sanremo2023 rimarrà per molti aspetti memorabile, per la presenza del Presidente Sergio Mattarella, per la performance sulla Costituzione “sorella del Presidente”, per la partecipazione di 4 donne, che con i loro monologhi hanno saputo dare voce a tante che voci non ne hanno e non ne avranno mai, se essa non sarà seppellita dalle polemiche, forse non gratuite, ma certo inopportune, che si levano,va detto soprattutto da donne, quando una donna, figuriamoci 4, prende voce e afferma se stessa, verificando quanto dice Anais Nin: “Non è solo la donna Anais che deve parlare, ma io devo parlare per molte donne”. La storia di Chiara, una storia di appopriazione di sé, come dovrebbero fare tutte le donne prima di rinunciare a se stesse. La collana a forma di utero ha confermato l'impegno di Ferragni per le donne, indossando quella collana, infatti, è entrata nel profondo della problematica della libertà di scelta che è resa possibile dalla legge sull'aborto, ma che la legge 194 sia sempre a rischio e nelle strutture pubbliche inapplicata per l'alto numero di obiettori, che i rincari sulle pillole anticoncezionali le rendano inacquistabili per molte, troppe donne, è noto, ma spesso volutamente escluso dalla coscienza collettiva; il messaggio del “si può cambiare” di Francesca Fagnani, messaggio che viene dal carcere minorile di Nisida, dove la scuola promuove e accompagna il cambiamento di adolescenti dalla schiavitù della violenza alla presa di coscienza d’essere cittadini in una comunità accogliente, la dinamica tra la diversità nel colore della pelle, come in tutte le sue altre forme possibili, e il diritto a quella diversità come fondamento dell’uguaglianza e del rispetto; il messaggio di Chiara Francini una lettera a un figlio che non c’è desiderato e temuto, protetto dalla vita più nel suo esistere che nel suo esistere. Tema estremamente delicato, questo, perché le donne senza figli, che lo abbiano scelto o che lo abbiano subito, sono comunque “segnate” dall’idea imposta dalla società, dalla cultura, che una donna senza figlie abbia rinunciato al suo ruolo, alla sua identità primaria. Quattro storie, dunque, pienamente dentro quello specchio del Diritti umani che è la nostra Costituzione. Oh, già e poi c’è stata la musica, il canto spesso offuscati da problematiche tecniche, da inutili boutade per far cassa, da abiti i più chic, tanto che la “semplicità” della bravissima Giorgia è diventata causa della sua marginalità nei commenti degli spettatori, curiosi e spesso crudeli. Di Amadeus va detto, ed è davvero a suo merito, che ha costruito un perfetto spaccato dell'Italia contemporanea. E poi, l’invasione nel piccolo teatro di Sanremo, ma alle 2.15, della guerra in Ukraina una guerra che ogni giorno rischia di coinvolgerci direttamente e di diventare mondiale e nucleare. Inopportuna? Non credo, certo una ulteriore ferita nella coscienza degli spettatori, questo sì, certamente, ma come si può tenere fuori il mondo della morte, della sofferenza, dell’annientamento di ogni relazione umana, come è la guerra, proprio dove si celebra, o si tenta di celebrare, il diritto al libero canto, che non vuol dire sempre gioia, ma tanto spesso eco del dolore dell’Umanità. La lettera di Zelenski e l’esibizione della band ucraina Antytila hanno cementato o separato gli spettatori di Sanremo2023? In qualunque caso le 4 co-conduttrici e la lettera di Zelensky hanno avuto il merito di evitare quella “sospensione della realtà” che spesso accompagna gli show televisivi. Tutto questo contaminato con il virtuale, cosa di cui, la stampa non si è molto fatta carico. Il Festival in Spatial, il #MetaSanremo, ideato da Francesco Spadafina alias Magicfluteoh, ha messo in comunicazione la piccola nicchia di convinti abitanti di diverse parti della Galassia Metaverso, invitandoli a incontrarsi, pur provenendo da molte parti del globo e rimanendo comodamente sul proprio divano, nell’auditorium virtuale di Pyramid Cafè, anche con il vastissimo pubblico del Festival2023. Una serata tra amici non al bar, ma in Spatial. Cos’è Spatial? Una piattaforma VR accessibile con visori, ma anche da computer e da cellulari di ultima generazione. Un esperimento riuscito, se, a parte il numero di partecipanti, circa 50, comunque una piccola nicchia, ha però rivelato un’ulteriore possibilità di valorizzazione del virtuale come luogo di incontro, di dialogo e di scambio di idee o, semplicemente, un luogo dove si è liberi anche di scherzare, riconoscendosi insieme abitanti del grande mondo sanremese e del nostro piccolo universo familiare e amicale.
10 febbraio – Inizia a Reggio Emilia il processo per l’uccisione di Saman Abbas
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Poesia e musica. La mia poesia "Amo la pace" musicata con AI da Velasquez Bonetto alias Laszlo Ordogh
https://www.facebook.com/share/p/U9boS1kNavGughEY/ Buon ascolto!
-
Lo Zonta Club di Potenza ha ospitato il 18/19/20 ottobre il Meeting dell'Area 3 Distretto 28 a Potenza, il cui centro storico è stato vi...
-
Lode al Robinwood dei nostri tempi che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Lui sì che ha capito che aria tira nella gran massa dei suoi lau...
-
Chi è Arcangela Viggiano? Con quali parole vorrebbe che i suoi lettori la identificassero? Non le nascondo che sono tentata di usare ...
Nessun commento:
Posta un commento