sabato 6 marzo 2021

 Il progetto "Fuori dal labirinto - Una stanza tutta per sé" incontra l'Accademia di Belle arti di Napoli -  Corso di Videoinstallazione

Il progetto

“Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé”

a cura di Lorenza Colicigno

 

Progetto di spazio sociale e culturale dedicato alle scuole e ai cultori di letteratura e tematiche di genere

 

Una galleria? Potrebbe essere definito galleria questo luogo che sto costruendo con Tonino Lane? Potrebbe esserlo, se vi riferiamo all’etimologia del termine, probabilmente dal latino medievale “galilaea”, portico di una chiesa. Un museo? Potrebbe esserlo, se ci riferiamo al significato originario di “mouseion”, luogo sacro alle Muse. Nella mia idea questa città diacronica cui ho dato il nome di “Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé”, è semplicemente un “luogo”, un “ambiente” di passaggio, di incrocio, in definitiva, uno spazio sociale e culturale. In questo spazio sono entrata, e inivito ad entrare, con un’idea forte, oserei dire una visione forte, e quindi un contenuto/messaggio da comunicare, una storia da narrare, avendo un’ipotesi di fruitore ideale (in cui si possa intravedere il fruitore reale) e il supporto di una tecnologia che mi consente di “abitare” l’idea e il contenuto/messaggio, di entrare a far parte della storia, insieme alle mie compagne e ai miei compagni di viaggio.

Per diventare “abitanti” dell’idea, della storia nella spazialità immateriale è necessario che immagini, parole, suoni diventino così potenti da supplire anche ai sensi che inevitabilmente l’immateriale mette ai margini. 

L’idea che presiede al progetto “Fuori dal labirinto – Una stanza tutta per sé” è quella di porre rimedio all’esclusione delle voci di scrittrici dalla trasmissione letteraria, oggi non più giustificabile grazie alla conquista dell’idea di parità tra i generi, conquista recente ma consapevolmente o inconsapevolmente preparata dai contributi di tutte le scrittrici che trovano sull’isola NoiLab (OpenSim Craft Word.org:8002:noilab) la loro “stanza tutta per sé”, eredità ideale e concreta della riflessione di Virginia Woolf.

Il progetto prevede la costruzione, ad opera dell’owner Tonino Lane, di una serie di edifici, di cui solo alcuni sono oggi realizzati compiutamente e del tutto visitabili, edifici destinati ad accogliere le scrittrici di diversi periodi storici, prevalentemente poete, nelle loro stanze.

Il percorso parte dall’età dei Sumeri, con la sacerdotessa e poeta  Enḫeduanna, la cui biografia e parte dell’opera sono installate sulle vele di due barche sumere, a significare il grande viaggio della cultura e della poesia che nasce donna.

Un’immagine del labirinto di Cnosso evidenzia il valore simbolico della vicenda di Arianna, che scopre come donna abbandonata, l’illusione di potersi liberare affidandosi ad una figura maschile, prima ancora di affidarsi a se stessa.

La struttura urbanistica e l’architettura degli edifici, che si susseguono a formare un nuovo labirinto, ma libero da barriere e divieti fisici, benché ancora segnato da pregiudizi e stereotipi di cui si auspica progressivamente la cancellazione, rimanda a diversi periodi storici, dall’οικία greca alla domus romana, al monastero medievale, ai palazzo urbano del Trecento, alla corte rinascimentale, qui rappresentata, per contrasto, dal castello periferico di Isabella Morra a Valsinni, dagli edifici barocchi, che per primi sfidano il geometrismo dell’architettura classica, al ritorno ad essa nei palazzi del Settecento, entrambi sedi di colte Accademie, alle signorili costruzioni dell’Ottocento, dove si formano e risiedono poeti e poete, narratori  e narratrici risorgimentali e positivisti, per giungere alla prima vera sfida alla struttura architettonica tradizionale, basata su moduli angolari, con l’Endless kiesleriana, fino al Duemila, e oltre, un Duemila proiettato verso un futuro visionario in una nuova sintesi tra umanità e natura, progetto quest’ultimo che porta la firma di Fabio Fornasari e ed è stato realizzato da Tonino Lane in linea con l’idea fornasariana delle case che, tra primitivismo e ipertecnologismo, vagano in un grande bosco orizzontale.  

All’evolversi delle strutture si affianca il contemporaneo evolversi della cultura verso una valutazione più equa del contributo delle scrittrici all’evolversi di modelli e stilemi letterari, con la conseguente progressiva emersione di figure di donne, non solo nella produzione, ma anche nella divulgazione letteraria.

La limitata presenza di scrittrici nelle letterature europee dipende, di fatto, non tanto dal numero ridotto di esse, bensì dalla limitata diffusione delle loro opere fino all’oblio, dovuta al fatto che i luoghi della trasmissione culturale sono stati, e lo sono di fatto ancora oggi, governati principalmente da figure maschili e dal persistere, in generale, di letture per stereotipi della tradizione letteraria. 


 L'incontro

 







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Poesia e musica. La mia poesia "Amo la pace" musicata con AI da Velasquez Bonetto alias Laszlo Ordogh

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